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Quali interventi?

Due degli interventi classici sono ormai quasi del tutto abbandonati: il bendaggio gastrico e la diversione biliopancreatica.

Il bendaggio gastrico, con le dovute eccezioni, è una procedura a basso tasso di complicazioni, ma poco efficace nella perdita di peso e con un tasso di reinterventi per complicazioni troppo alto. Non si pouò dimenticare che è anche la procedura che richiede la massima capacità e volontà di collaborazione, se il soggetto non sta a dieta la procedura non funziona.

Di contro, la diversione biiopancreatica resta l'intervento più efficace contro l'obesità, il diabete tipo 2 e l'ipercolesterolemia, tuttavia il tasso di complicazioni a medio - lungo termine è troppo elevato, e il fatto che le complicazioni possano insorgere a così tanta distanza dalla procedura spaventa, perchè spesso a 15 anni di distanza le visite di follow up sono ormai rare. 

Persi questi due interventi, che hanno fatto la storia della chirurgia dell'obesità, altri arrivano.

Uno, il bypass a singola anastomosi (il cosidetto minibypass o OAGB), ormai uscito dalla fase sperimentale, è un'arma in più che cominceremo ad usare in piccoli numeri per capire se esista davvero una convenienza rispetto al bypass standard. Deve essere chiaro che il nome erroneamente utilizzato (minibypass) è fonte di equivoci, perchè non di minibypass si tratta ma di maxibypass, nel senso che rispetto al bypass standard è più malassorbitivo e quindi più aggressivo. 

Altra novità dovrebbe essere la SAGI, intervento malassorbitivo, che nasce dall'esperienza con il bypass a singola anastomosi e con la diversione biliopancreatica. E' un intervento ancora in fase di studio, ma che mostra di avere nel bene e nel male caratteristiche simili alla diversione, sperabilmente però con qualche effetto collaterale in meno. 

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